Un mese veramente ricco di iniziative stimolanti e ben riuscite questo gennaio 2012!
Abbiamo cominciato al Tarcaban col nostro esperto Sandro Cominardi che ci ha parlato di “Cocaina e non solo – andare oltre per essere altro”, quindi siamo passati a “Samuel Beckett nella cultura teatrale italiana”, presentato dal giovane ricercatore Fernando Funari, per concludere al Pavese, davanti a un pubblico numerosissimo di giovani ingeneri ed architetti e illustri professori, con “L’architettura sostenibile: principi-tecnologie-applicazioni” illustrata da Francesco Fulvi, ingegnere di Parma, e dai suoi collaboratori dello Studio4S (Simona Bernardoni, Silvia Fecci, Marco Mosconi e Michele Sbarsi).
Varietà di argomenti e personalità, tutti veramente interessanti.
19 gennaio, sempre al Tarcaban café, tutt’altro argomento, dagli effetti delle dipendenze al teatro beckettiano. Tutt’altro? L’assurdità dei testi e dei personaggi di Beckett in effetti la dice lunga sulla nostra società e sulle sue contraddizioni!...
Fernando Funari ci ha raccontato in particolare di come in Italia spesso Beckett sia stato frainteso, rappresentato con un taglio quasi burlesco che lui non avrebbe per niente approvato, “travisato” quindi secondo un’ottica mediterranea che non aveva molto a che vedere con la sua visione nordica, buia. Molto interessante il raffronto con l’arte di Sergio Tofano (indimenticabile artefice delle storie del “Milione” sul Corriere dei Piccoli) presentata come una chiave per capire l’interpretazione di Beckett all’italiana: le gags che si susseguono senza portare a nulla, l’assenza di trama... ma Beckett, che pure aveva lavorato con B.Keaton e Karl Valentin, non sfruttava le gags in senso comico, come invece gli hanno fatto fare tanti registi italiani....
26 gennaio, ancora un altro aspetto fondamentale del nostro vivere nel mondo, della contraddizione tra la legittima ricerca di “confort” e l’inutile, esagerato, sfruttamento delle risorse ambientali: l’architettura sostenibile vuole, appunto, contribuire a risolvere questa contraddizione, vuole aiutarci a vivere meglio senza consumare il nostro ambiente, dandoci un confort sostenibile.
Difficile in questa sede però, senza nemmeno le diapositive sintetiche e chiare che ci ha mostrato Francesco Fulvi, dar conto di tutto ciò che è stato illustrato, dal risparmio energetico che comincia nelle nostre case, all’uso delle fonti rinnovabili, alle direttive europee, alle difficoltà italiane nell’applicarle, fino agli interessantissimi esempi d’interventi edilizi a Malmoe... da non dimenticare poi, l’uso di mezzi di trasporto sostenibili: la bicicletta! E naturalmente le soluzioni urbanistiche necessarie...
Infine un dettaglio non certo di poco conto per noi GranPratelliani: la gioia nel vedere radunati al Pavese insieme a noi tanti studenti e docenti che hanno partecipato così numerosi a questo incontro, presenze che ci spronano a continuare in questa nostra attività, che vedrà tra breve un altro intervento “ambientale”, con Paolo Mannini, esperto del Consorzio di Bonifica, che ci parlerà di acqua e siccità, in particolare nella nostra Regione.