E dopo un gennaio e un febbraio ricchi di incontri così stimolanti, abbiamo approfittato dell’energia che ancora circola da queste parti e l’abbiamo ancora una volta portata nel Pratello, e anche un po’ più in là....
Abbiamo cominciato al VAPIAN, bar di via della Grada attento alle arti e all'antifascismo, dove abbiamo presentato un estratto de UN UOMO QUALUNQUE nel quadro della bella iniziativa "Le tue bombe nel mio giardino", tre serate con interventi storico-artistici-culturali sui rigurgiti di fascismo presenti purtroppo ai giorni nostri.
Alla PiUPRATeL
abbiamo ascoltato VALENTINA MAINI che ci ha raccontato in anteprima la sua Tesi su BECKET e AMELIA ROSSELLI, quindi siamo passati alla musica ospitando VLADIMIRO CANTALUPPI col suo libro e il suo violino, accompagnato dai bravi LAURA FRANCAVIGLIA alla chitarra e CLAUDIO PETITTO al contrabbasso,
infine dalla musica siamo tornati alla letteratura col nostro amico poeta e traduttore NICOLA MUSCHITIELLO che ci ha parlato nientemeno di “COS’È LA POESIA”!!!! (Non so se mi spiego, qui il livello è sempre più da Grande Università...)
E il Teatro? Questo mese il Teatro Subito ha presentato la “CONVERSAZIONE SINFONIETTA” di
JEAN TARDIEU, in anteprima al pubblico pratelliano
della consueta Sala Benjamin, poi in “trasferta”, in
Vicolo Bolognetti, col patrocinio dell'Associazione "Il Pozzo delle Idee".
Ora non ci resta che andare avanti così, infatti stiamo continuando la preparazione dello spettacolo finale del gruppo “Teatro Subito Dopo” e corriamo veloci per preparare la nostra lettura animata de "La Servitù Volontaria" di Etienne De La Boétie alla Festa del Pratello R’esistente del 25 Aprile...
QUALCHE DETTAGLIO....
VLADIMIRO è davvero un ottimo
musicista, teorico e pratico, e abbiamo ascoltato con molto interesse sia il racconto delle sue ricerche sulla musica tradizionale dell’Ungheria e dei Paesi vicini, sia il suo violino e i suoi amici. È sempre sorprendente rendersi conto dei legami culturali tra realtà che sembrano a prima vista lontane, ci permette di capire cosa ci unisce, nel profondo. Chi si immaginava che nelle musiche ungheresi, ad esempio, si ritrova una scala PENTATONICA con strutture melodiche affini ai canti del Rinascimento e che questa scala trae origine da melodie ben più antiche prese a modello per creare qualcosa di nuovo. Una curiosità ancora: gli Asburgo, nel ‘600, ingaggiavano le ORCHESTRINE ZINGARE per farle suonare nei mercati e stimolare così l’arruolamento dei contadini poveri nel loro esercito, illudendoli sulla bella vita dei soldati.... Non è possibile raccontare tutta la densità dell’incontro, che ha spaziato dalla musica tradizionale a Bela Bartòk, a F. J. Haydn, all’antropologia mostrandoci anche documenti visivi e soprattutto facendoci ascoltare dal vivo musiche molto belle suonate con grande sensibilità! Per fortuna che il CD “L’ALBERO DEI CANTI” possiamo ascoltarlo quando vogliamo (anche tre volte al giorno)... ma dal vivo è ancora meglio!
VALENTINA la conosciamo bene, già la sua prima Tesi ci aveva ispirato il nostro spettacolo “PAROLE CHE SALVANO”, che due anni fa ci aveva immersi nei campi di concentramento nei quali, a dispetto di tutto, la Poesia aiutò gli internati, che ricordavano e recitavano, a sopravvivere e a restare umani.
Ora la sua ricerca si è dedicata ai movimenti nello spazio dei personaggi di Samuel Beckett in "Molloy" e nell'opera di Amelia Rosselli, con un occhio alla danza dell'ammirabile, magnifica Pina Baush (“NON MI INTERESSA COME LA GENTE SI MUOVE, MA COSA LI MUOVE”). Così ci siamo lasciati accompagnare dentro e fuori Molloy di Beckett e La libellula della Rosselli, due testi molto diversi che hanno in comune il “movimento” bloccato dei protagonisti, colto nella loro difficoltà, sulla frontiera dell'abbandono del passato: sono personaggi zoppi, amputati, che partono per tornare indietro, in un movimento circolare che li fa sembrare fermi di fronte al mondo che si muove. Insomma, le parole di Valentina ci hanno interessati molto e spinto i più curiosi ad andarsi a leggere Beckett e la Rosselli
“...è questo l’essenziale!” come direbbe un altro campione dell’assurdo, il nostro Tardieu! Ma di lui parleremo dopo...
(Noi poi, abbiamo portato fortuna a lei per la sua Laurea.... Complimenti, Vale!)
Ultimo appuntamento PiUPRATeL del mese, veramente d’eccezione, è stato col nostro amico poeta e traduttore NICOLA MUSCHITIELLO, un BAUDELAIRIANO autentico, reduce da una fatica biennale per completare la traduzione dei FIORI DEL MALE nella loro versione originale, come l’aveva voluta Baudelaire, senza le amputazioni della censura del tempo che poi non erano mai più state ripristinate nell'ordine originale in nessuna edizione successiva, neanche in Francia. Il titolo che avevamo dato era veramente molto ambizioso, “COS’È LA POESIA”, ma nell’accogliente atmosfera del Tarcaban ci siamo ritrovati tutti insieme a discutere con Nicola della sua passione per Baudelaire e, attraverso quei versi, abbiamo, nel concreto, approfondito la parola poetica e l’avventura della traduzione, in modo veramente affascinante.
Ancora un incontro alla fine del quale ci sentivamo bene, grati a chi ci ha regalato un po’ del suo tempo e molto delle sue conoscenze e passioni. (Senza contare che il giorno prima, in Vicolo Bolognetti, ha offerto anche agli spettatori del Pozzo delle Idee, dopo l'esibizione dei "Subiti", una dotta conversazione su Baudelaire e i suoi Fiori del Male...doppio grazie...)
....E FINALMENTE, IL TEATRO SUBITO è andato in scena con la CONVERSAZIONE SINFONIETTA di Tardieu lunedì 26 e mercoledì 28!
Ci siamo divertiti un sacco a provare e riprovare, a cercare un’armonia nelle nostre voci all’inizio così poco ritmiche e sincrone, a dare “un senso” a questa conversazione buffa e apparentemente così assurda... Grazie alle invenzioni del nostro regista Alain Leverrier, ci sembra di esserci riusciti e abbiamo divertito il pubblico, nelle due occasioni molto variegato, anche digiuno di rappresentazioni teatrali, come i ragazzi del Centro di istruzione Professionale di Castel de’ Britti che hanno pure realizzato per noi i leggii, unico accessorio scenico che dava l'impressione di assistere a un “concerto”. Lo replicheremo ancora, le occasioni non mancheranno per questi 20 minuti
deliranti, veramente adatti per un aperitivo teatrale (privato o pubblico)!